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The Moon Watch

by Paolo Maroncelli and Alessandro Peretti

2008

(based on 9 ratings)
3 reviews

About the Story

An entry in the 2008 One Room Game Competition. You're an ordinary Soviet citizen, but to your surprise you are selected to play a highly important part in the defence of the Motherland - and then the crisis comes...


Game Details


Awards

Winner, Best Use of Medium - 2008 XYZZY Awards

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5 of 5 people found the following review helpful:
Interesting plotting, but unfair puzzles, November 25, 2008

I had very high hopes for this one - the "packaging" looked smooth and polished, and despite a few typos in the scene-setting exposition, the quality of the writing initially seemed pretty good.

Unfortunately I couldn't solve a single one of the puzzles, and there were no in-game hints, either from an actual hint system or from responses to almost-right commands. I got through to the end by means of struggling for a while, peeping at the next few lines of the walkthrough, wondering how on earth anyone could possibly have come up with that solution unprompted, and then starting the cycle over again for the next puzzle.

After the first few go-rounds of this rather boring process, I lost all confidence that the remaining puzzles would be fair; the only thing that kept me going to the end was the thought that it would be unfair to give it a score before I'd finished it.

On the plus side, the plot's more interesting than the usual "get out of the room" one, and there's a definite sense of humour in some of the text (though it would really benefit from a going-over by a native speaker).

As a game, though, this completely failed for me.

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1 of 3 people found the following review helpful:
The Moon Watch - A funny tale!, May 16, 2009

This review is in Italian.

Devo fare un preambolo. Mi aspettavo che insieme ad una versione inglese di The Moon Watch gli autori del gioco avessero preparato anche una controparte in italiano, per ‘strizzare l’occhio’ al più vasto pubblico inglese senza però scontentare il giocatore italiano che magari vorrebbe giocare un gioco in italiano ad una competizione prevalentemente italiana ma con connotazione internazionale. I tempi di traduzione di un lavoro complesso come The Moon Watch in effetti non sono dei più brevi, ma non è nemmeno scontato che un giocatore italiano provi con assoluto gusto un lavoro in inglese. Fine del preambolo. The Moon Watch è un’avventura di ottima fattura.
Un plauso a Paolo Maroncelli e a Alessandro Peretti (o, qualora il lettore non fosse a proprio agio con l’ordine alfabetico, a Alessandro Peretti e a Paolo Maroncelli) per la freschezza che il titolo porta nel campo delle avventure testuali.
Tale freschezza è composta da una eccellente combinazione di testi, audio e immagini che poco o niente hanno da invidiare a produzioni commerciali.
I testi sono generalmente ben strutturati (sono presenti alcune sviste grammaticali minori e poco evidenti come “This things is dead”) e ottimamente caratterizzati dal leit motiv del comunismo imperante e da un consono vocabolario. Gradevole è l’uso dell’ironia nei passaggi che si rivolgono direttamente al giocatore e che lo prendono in qualche modo in giro, accedendone il senso di sfida e l’immedesimazione nella trama. La storia è piuttosto singolare, ambientata in piena guerra fredda. La corsa tecnologica dell’Unione Sovietica e dell’America è l’ago della bilancia degli equilibri mondiali e il raggiungimento dei risultati scientifici più significativi potrebbe, apparentemente, decretare il nuovo stato sovrano e assoluto dell’intero spazio. Sì, proprio così: “spazio” e non “mondo”. In The Moon Watch sarete chiamati ad assumere il ruolo di pionieri spaziali e cercherete di fare quel primo, famosissimo, passo che un domani porterà alla colonizzazione umana della Luna. Catastrofi nucleari permettendo…

Every single citizen must fulfill the needs of the Motherland. Dark times have come and shadows are all around us. Our country has enemies from everywhere, even from up there” the director says pointing a picture of the Moon. “To keep following our path towards the defeat of capitalism we need commitment, strength and sacrifice.”
The fat man grabs your face in his hands and kisses you on cheeks. “I envy you for the honor and the opportunity of glory you are about to receive. Congratulations, comrade. You are the new Moon Watch!”

Il mondo dell’avventura e quello dell’ambientazione sono efficacemente differenziati da una serie di invenzioni improbabili e futuristiche (quest’anno pare che i topi siano andati molto di moda qui alla Comp.) e che impongono in qualche modo al lettore una sorta di sospensione di giudizio forzata ma anche mascherata dalla vena umoristica che permea l’intera opera.
Interessante l’introduzione di un libro nelle prime fasi di gioco, che permette al giocatore di apprendere notizie utili sul mondo fittizio, raccontate direttamente dall’ambiente circostante e senza una voce narrante di qualche sorta.
Oltre all’ironia, il secondo legante dell’intera storia sarà la grafica.
La gran parte degli oggetti che si trovano nella nostra cabina da guardie lunari avrà un disegno esplicativo associato (particolarmente “fumettoso”). Abbastanza gradevoli i concept designs della schermata introduttiva e del titolo, ispirati e non troppo appariscenti e ancor più gradevole la schermata di gioco, che ricorda una vera cabina spaziale! Dalla regia mi segnalano uno spoiler… Capiterà inoltre di dover indossare una tuta nel corso dell’avventura e questo si riverserà su una diversa concezione dell’ambiente circostante, resa effettivamente #sfocata# dalla visiera della tuta stessa e dal nostro respiro incessante. Un vero tocco di classe!

Termine dello spoiler…

Il comparto audio della storia non è particolarmente evocativo ma ben si adatta all’atmosfera claustrofobica e di pericolo che si delinea in alcune fasi di gioco. La difficoltà dell’avventura non è eccessiva e permette al giocatore medio di completare il gioco in un paio di allegre ore.
Tuttavia tale fattore è in qualche modo inficiato da una “caccia al verbo” che affligge alcuni passaggi esplorativi del gioco e alcuni determinati dialoghi (telefonici). Non si tratta comunque di nulla di insormontabile e con più tentativi si potrà continuare a giocare. Anzi, alcune risposte di base del parser nel gioco potrebbero avere alcune “spiccate tendenze verso il rosso”!

Gli enigmi presenti nel corso della storia sono quasi tutti in qualche modo legati alla storia stessa e molto spesso la chiave preponderante per la loro risoluzione sarà l’esplorazione dell’ambiente.Il dipanarsi degli enigmi e il buon ritmo della loro progressione in alcune occasioni però finisce per fuorviare il giocatore dal destino di alcuni NPC con i quali si potrà interagire e aprire così delle piccole falle nella storia (ancora una spoiler…mi chiedo cosa sia accaduto all’altro esploratore spaziale agonizzante e perché il mio alter ego non abbia provveduto a salvarlo in qualche modo).Il finale dell’avventura è singolare ed inaspettato e apre gli occhi del giocatore sui concetti di “normalità” , “maggioranza” e “ironia” (non fosse per il terzo, si potrebbe fare un chiaro parallelismo con Io sono leggenda, parlo del libro…). Buona la documentazione in-game, che dà anche un volto ai due autori e una breve introduzione al mondo dell’Interactive Fiction all’italiana. Da notare la mancanza di un manuale di istruzioni non-in-game, che completerebbe l’ottimo pacchetto di The Moon Watch.
Avendo giocato anche a Kinesis e Forma Mentis, si percepisce una sorta di maggiore maturità acquisita dagli autori sul versante della presentazione dei contenuti e sulle meccaniche di gioco.
Giudizio Finale: Una avventura in piena regola, ispirata e divertente. Gli enigmi proposti sono logici e ben presentati. L’interazione con gli NPC è varia ma non esente da problemi di “guess the verb”. La grafica è molto ben curata e i concetti visuali che la supportano restano validi e onnipresenti per l’intera avventura. La trama in sé non è troppo ingombrante, presenta alcune incongruenze minori ma si sposa bene con l’esplorazione dell’ambiente. Testi ben strutturati. Sarebbero gradite una schermata iniziale per il caricamento delle partite salvate in precedenza e ovviamente una versione in italiano dell’opera! Il mio voto finale per The Moon Watch è 9,5.

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1 of 6 people found the following review helpful:
A good work, February 10, 2009
by Anjka (Trieste)

I really liked the style of TMW: ironic and fluid.
The graphics are well cared for.
Pity for some boring 'guess-the-verb' stage and a repetitive audio theme, otherwise the game could easily reach the excellence.
Good work :)

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I couldn't find an easy way to search for this, so I figured I'd ask the hivemind: What games use graphics and/or sound to enhance the gameplay, similar to City of Secrets and Necrotic Drift?




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